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Cosa cambia nel 2023 per i forfettari?
Cosa cambia nel 2023 per i forfettari?

Come funziona il regime forfettario 2023
Come funziona il regime forfettario 2023
Secondo quanto disposto dall’articolo 1, comma 54, del 29 dicembre del 2022, numero 197, il tetto massimo dei compensi e dei ricavi è passato da 65.000 a 85.000 euro.
Viene anche introdotta alla fine del comma, una nuova clausola antielusione di 100.000 euro che istituisce il regolamento per chi non rientra nel regime agevolato e stabilisce che:
“Il regime forfettario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro. In tale ultimo caso è dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni che comportano il superamento del predetto limite”.
Questo provvedimento definito “tagliola antievasione” ha lo scopo di decretare la cessazione del regime stesso nell’anno in cui i ricavi e i compensi superino la soglia dei 100.000 euro.
Secondo le nuove disposizioni, il regime forfettario 2023 che:
- Supera gli 85.000 euro, ma rimane sotto i 100.000, esce dal regime durante l’anno successivo, quindi a partire dal 2024
- Supera i 100.000 euro, cessa all’istante e applica direttamente l’IVA a tutte quelle operazioni che oltrepassano questo limite
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Nuovo regime forfettario 2023: requisiti
Nuovo regime forfettario 2023: requisiti
Lo scorso luglio è entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i regimi forfettari che hanno percepito ricavi o compensi superiori ai 25.000 euro.
La novità è stata introdotta con il Decreto-legge 36/2022, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 100 del 30 aprile 2022. Il decreto determina l’estensione dell’obbligo di fatturazione ai contribuenti forfettari nel cosiddetto regime di vantaggio:
- dal 1° luglio 2022alle P. IVA che hanno ricevuto ricavi o compensi superiori di 25.000 euro
- il 1° gennaio 2024ai soggetti rimanenti
I forfettari per rimanere in linea con le nuove disposizioni del regime, sono quindi obbligati ad emettere fatture in formato elettronico nei confronti di clienti e consumatori, ricevere fatture elettroniche dai fornitori e rispettare le regole per la conservazione delle fatture elettroniche. È importante specificare che l’emissione di quest’ultime non prevede l’apertura di una nuova numerazione, si potrà dunque continuare ad inserire la tipologia presente nell’ultima fattura cartacea e bisognerà applicare l’imposta di bollo.
Quali sono le sanzioni per chi non fattura elettronicamente
Quali sono le sanzioni per chi non fattura elettronicamente
La tardiva o mancata emissione della fattura elettronica comporta una sanzione amministrativa, in base all’articolo 6 del D.lgs. numero 471/1997 tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati quando riguarda operazioni non imponibili.
Nel caso in cui la violazione non incida direttamente sulla liquidazione del tributo, dovrà essere corrisposta una somma che va dai 250 ai 2.000 euro.
Quindi, non farti trovare impreparato, scegli il sistema di fatturazione elettronica Legalinvoice GO! e comincia a fatturare facilmente.